Prosecco Single Vineyard

Bisogna vedere le nostre vigne per capire il vino che facciamo, ma anche per capire noi che lo facciamo.

Nino Franco
Nino Franco
Nino Franco

Nella storia di Nino Franco sono i vigneti a fare la differenza, a partire dal Grave di Stecca, uno dei rari e forse unici esempi di clos della zona, coltivato fin dal 1991 come singolo. Un “vigneto icona”, simbolo del cambiamento culturale che ha permesso a Primo Franco di legare in maniera inequivocabile il Prosecco al territorio d’origine, particella per particella.

Oggi Nino Franco coltiva direttamente tre particelle nel comune di Valdobbiadene, per circa 4 ettari di estensione. Recuperate attraverso severe selezioni massali e coltivate secondo protocolli dedicati, vengono vinificate separatamente. Il risultato è una gamma di Prosecco «grand cru»: etichette che esprimono, stagione dopo stagione, l’intima connessione di un vino al suo terroir d’elezione.

Grave di Stecca

Nino Franco

Grave di Stecca è un vigneto unico nel suo genere. Cuore produttivo dell’azienda, fra i suoi vigneti sorge la casa della famiglia Franco. Fu antica competenza della Villa Barberina e i suoi confini sono segnati da alti muri di pietra che, a tutti gli effetti, lo rendono simile a un clos francese.

Il nome deriva dalla Valle di Stecca, di cui il vigneto rappresenta le «Grave» che sono, in questo caso, terreni di tipo colluviale, formatisi cioè da stratificazioni detritiche di processi di dilavamento ed erosione dei pendii montani. Il microclima della vigna, protetta su tutti i lati, lo rende uno scrigno straordinario e dona il più prezioso spumante della Nino Franco, il Brut Grave di Stecca: glera in purezza dalla polpa ricca e sfaccettata, eleganza sopraffina e carattere da fuoriclasse.

Col del Vent - Nodi

Nino Franco

Meno di un ettaro appena fuori dal centro abitato di Valdobbiadene. Dal vigneto detto Col del Vent provengono le uve del Valdobbiadene Prosecco Superiore Nodi, così chiamato per indicare la «misura del vento» e, nel contempo, la nodosità dei ceppi, che qui superano il secolo d’età e appartengono a cloni di antica coltivazione, oggi propagati direttamente in campo. I terreni rossastri sono costituiti da materiale di origine fluvio-glaciale con prevalenza argillosa e scheletro scarso. Col del Vent dona un Prosecco vellutato, profondamente tipico, legato all’espressione più elegante e gentile della glera.

Vigneto
della Riva
di San Floriano

Nino Franco

Le «Rive», in dialetto veneto, sono le vigne poste sul lato della collina: le più faticose da coltivare, ma le migliori per qualità delle uve. Non fa eccezione la Riva di San Floriano, vigneto di circa un ettaro dalle elevate pendenze, la cui singolarità più evidente è di essere un «vigneto di popolazione». Un appezzamento, cioè, in cui le piante di Glera non derivano tutte dallo stesso clone, ma appartengono a selezioni massali di età differenti. L’origine di questa biodiversità è da rintracciare nella storia della Riva: la difficoltà della posizione e l’estrema pendenza non permettevano l’estirpamento totale della vigna in caso di rinnovo. Venivano perciò sostituiti i singoli ceppi, spesso appartenenti a cloni diversi.

San Floriano insiste su suoli marnosi e calcarei di colore biancastro con presenza, nella parte più bassa di frammenti di biancone e limo. Regala Prosecco che si distinguono per eleganza, intensi profumi floreali e buona acidità, di grande ricchezza gustativa.

Nino Franco