Valdobbiadene

Dobbiamo rafforzare quell’intuizione che sollevò un’onda nuova nella viticoltura: ancorare il vino al suo territorio.

Nino Franco
Nino Franco
Nino Franco

Valdobbiadene, ovvero la «valle del Duplaviis», il fiume Piave.

Una teoria di colli dalle pendenze vertiginose. Improvvisi dislivelli che dalla pianura veneta salgono alle Prealpi in una serie di terrazzamenti intarsiati di vigneti. Valdobbiadene è una campagna dal sapore antico e prodigioso, tinta di verde brillante e immersa nella luce di un quadro del Canaletto. Una terra dove ogni operazione in vigna è obbligatoriamente manuale perché i filari inseguono le pendenze dei colli o tentano impossibili ascese, proiettandosi nel fitto di un bosco.

Le uve di Nino Franco provengono interamente dal territorio della denominazione Conegliano-Valdobbiadene. Vengono vendemmiate a mano e vinificate all’interno della zona storicamente più vocata del Prosecco, riconosciuta dal disciplinare come apice della qualità produttiva. Entro il Comune di Valdobbiadene si estendono tutte le particelle di Nino Franco, appezzamenti non più estesi di qualche ettaro da cui si ottengono i single vineyard aziendali: Riva di San Floriano, Nodi e Grave di Stecca, “Grand Cru” del Prosecco intimamente legati al territorio d’origine.

Nino Franco
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spumanti di grande bellezza

La «Valle del Piave» ha origine antica. I suoli emersero da fondali marini ancestrali e furono modellati dalle lingue dei ghiacciai dolomitici. Spingendo sulle Prealpi, i ghiacci alpini scavarono profonde valli, trasportando enormi quantità di sedimenti strappati alle rocce.

I suoli di Valdobbiadene sono profondi, variegati, costituiti da conglomerati rocciosi e sabbiosi, a cui si aggiungono buone quantità di argilla, minerali e ferro.

Nella zona di Conegliano, estremo orientale della denominazione, le colline sono più dolci e sinuose: prevalgono terreni franco limosi, padri di vini dalla struttura più marcata. Il «Mandamento» di Valdobbiadene è invece terra erta e malagevole, con terreni dalla tessitura a volte fine, a volte ricca di scheletro, in certi punti assai ghiaiosa. Suoli poveri, che spingono le radici della glera in profondità, regalando al Prosecco profumi complessi e quella gentile acidità, con una nota sapida, che li ha resi celebri nel mondo per facilità di beva e deliziosa eleganza.

Paesaggio Culturale Patrimonio dell'Umanità

Nel 2019 le colline di Conegliano-Valdobbiadene sono state proclamate Patrimonio dell’Umanità Unesco, riconosciute «paesaggio culturale» dove l’opera dei viticoltori ha contribuito a creare uno scenario unico al mondo.

Nino Franco
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cartizze

La collina superiore

Super-zona del Valdobbiadene e orgoglio locale, i vigneti di Cartizze sono l’acme qualitativo della denominazione Prosecco, riconosciuta da un’apposita menzione. Tra le frazioni di Santo Stefano, Saccol e San Pietro di Barbozza, Cartizze si estende su di un colle di 107 ettari mosaicato dalle vigne di 108 diversi produttori. Elevazione, esposizione e terreni particolarmente ricchi di minerali donano Spumanti di rara eccellenza.

Nino Franco